É ufficialmente arrivato l'autunno, adesso oltre alla tele a ricordarcelo c'è pure un'arietta che ti penetra nelle magliette, ancora sottili, facendo rabbrividire fin nelle ossa. É arrivato l'autunno ed io non riesco proprio ad intristirmi per 'sta cosa, essì che l'autunno, tra tutte, è proprio la stagione che ho sempre (seppur cordialmente) detestato. Lo so, non è che sia un discorso molto originale, ma stasera tornando a casa, mi sono accorta che non mi dispiace che sia autunno, che si sia rinfrescato, ero anche un po' stufa di insalate, gelati, crudité, carpacci e quant'altro, ho voglia di cucinare, e voglio farlo lentamente, molto lentamente, chissà, forse per ritrovare i ritmi che non sono mai stati miei, ho voglia della casa invasa dagli aromi che si sprigionano oltre i coperchi delle pentole socchiusi, ho voglia dei vetri appannati dal vapore, ho voglia di coccole culinarie, oh! ecco l'ho detto. Insomma, ormai la stagione peggiore piena di maglioni e mani gelide, è dietro l'angolo...sembrava ieri quando le giornate cominciavano ad allungarsi, quando iniziavamo ad alleggerire i vestiti e invece è già ora di rifare il cambio abiti! Forse è anche peggio realizzare che mancano solo un paio di giorni al mese di ottobre, il che significa che more or less un altro anno si è consumato, un'altra estate è andata. É pazzesco come il tempo viaggi ad una velocità impressionante e non riesco mai a capire se questa sensazione di celerità sia un buon segno, magari uno pseudo sinonimo di grande operatività, o sia solo un segnale di allarme perchè bisogna sempre inseguire le mille cose da fare, condannati come siamo ad interpretare perennemente il ruolo di cacciatori di attimi in questa guerra insensata contro il tempo (uscendone spesso malconci). Più avanzo con gli anni e più la vita è intensa (o così mi appare), il tempo per cucinare si è ridotto sempre di più a favore di attività di cui, a ben pensarci, non è che m'importasse sto granché. Dichiaro di essere pentita per tutti i soufflé, le torte, la pasta fatta in casa, il pane, a cui ho rinunciato. Essere occupata aumenta la voglia di trovare il tempo per godermi la casa e la cucina ha un grande ruolo in questo processo.É il più semplice tra i piaceri, preparare una pietanza dà un senso di calma e serenità. Dopo una giornata pesante, quando si torna a casa tardi-tardi, la tentazione di buttarsi su qualcosa di precotto o passare dal solito rosticciere è assai forte, ma fermandosi un attimo a riflettere ci si rende conto dell'assurdità: si rinuncia all'unico gesto d'amore verso se stessi.In fondo basta poco per organizzarsi, un frigo troppo vuoto non invoglia e fa desiderare il banco del rosticciere, ma un frigo troppo pieno diventa poco convincente, specialmente per chi è abituato ai pasti fuori casa.La capacità di trasformare il cibo, che per qualche eletto è una vera e propria abilità, è una delle più rassicuranti attitudini che si possano avere nella vita. Non so, ci devo pensare un po' su a sta vicenda dei ritmi persi e/o ritrovati, nel frattempo ho deciso di fare una ricetta che rispecchia il calo di temperatura, che si cucina molto lentamente e che sorprende con risultati esaltanti, vista la sua semplicità.
Il titolo del post l'ho preso direttamente dal libro di Glynn Joanne (vedi rece), oltre ad essere una canzone di Rosana, che adoro. in realtà il testo della ricetta era un po' confusionario, così ho preso gli ingredienti e me la sono inventata, cercando di seguire una linea guida immaginaria attraverso gli ingredienti stessi
Brasato alla Guinness
Ingredienti per 6-8
½ cucchiaino di burro
150g di speck o pancetta tagliati a dadini
1kg di cipolle rosse Tropea, tagliate a fettine sottili
1 cucchiaio di zucchero di canna
60g di farina
2kg di Punta di petto di manzo(taglio di seconda categoria, adatto per bolliti o brasati)
½ bicchiere di balsamico
1 litro di birra Guinness (o altra birra scura)
2 cucchiaini di foglie di timo
2 foglie di alloro
4 cucchiai di prezzemolo tritato
Dopo aver sciolto il burro in un'ampia pentola di piral (insomma la vecchia pentola di terracotta), friggere la pancetta a fuoco medio, fintanto che si sarà rosolata e il grasso sciolto. Estrarre la pancetta dalla pentola e tenerla da parte, mettere le cipolle nella pentola col condimento e cuocerle per una ventina di minuti a fuoco dolce, col coperchio. Togliere il coperchio e alzare il fuoco, aggiungere lo zucchero e mescolare bene fino a farlo caramellare. trasferire il tutto in un contenitore e tenerlo da parte. Non lavare la pentola. Insaporire la farina con sale e pepe e infarinare la carne, se il pezzo fosse grosso, dividerlo in più parti e farlo rosolare per pochi minuti, aggiungere l'aceto per deglassare. Aggiungere 250ml di birra e portare ad ebollizione, aggiungere la pancetta, il timo e l'alloro e mescolare per amalgamare.Aggiungere un po' della birra rimasta, abbastanza da riuscire a coprire quasi tutta la carne, coprire e far cuocere a fuoco dolce per un paio d'ore.Terminato questo tempo, unire le cipolle, se il liquido fosse ancora troppo alzare il fuoco, a pentola scoperta. per farlo restringere un po'.A piacere si può esaltare maggiormente il gusto, accompagnando con crostini insaporiti di moutarde à l’ancienne.
Considerazioni (si è vero, dopo un post così lungo non sarebbe il caso, ma tant'é...) la carne è rimasta spettacolarmente morbida e umida all'interno (io sono una sottospecie di vegetariana pentita e non è che me ne intenda molto di carne che non sia la tagliata, diciamo che ci provo con parecchia convinzione, ecco) la caramellatura mi è piaciuta davvero parecchio, nell'originale anziché la pentola di terracotta bisognava usare il forno, ma ho provato così ed è così che quest'inverno la rifarò perché è venuta al di là di ogni mia più rosea aspettativa, magari l'accompagnerò con cuoricini di polenta bianca grigliati, che dite, se po' fà?
4 commenti:
Mi ha colpita la tua descrizione e ho pensato di passare sul tuo blog.. Anche io sono appassionata di cucina... :)
Vedi.. nemmeno a me piace l'autunno.. specialmente dopo quello che ho passato l'anno scorso :( Però, tutto sommato, con un po' di allegria in cucina tutto si risolve.. o no??? Stasera facciamo i tortellini in casa.. :D
Ciao Noesis, ben trovata nel mio blog nuovo di zecca! Quasi quasi invidio i tuoi tortellini, come li fate? in brodo?
Grazie x essere passata anche tu nel mio blog.. Cmq svelo subito il mistero.. io sono di Ferarra ma ho il moroso a Genova :D
x quanto riguarda i tortellini noi li mangiamo solitamente in brodo, che sono proprio il suo "clou"! Ma se vuoi la ricetta super original te la passo più che volentieri!
Bacioni!!!!
ti scrivo la risposta al tuo commento anche qua, non vorrei pensassi che mi so' scordata del "mio" pandistelle, eh!
il nuovo indirizzo è www.fiordisale.it
Mia cara, come puoi vedere ho fatto reastailing, vabbè sono ancora in lato mare, sto litigando tra codice, plugin, tabelle e PhP, il tutto senza conoscere il linguaggio e senza aver trovato uno straccio di pseudo manuale. Come si suol dire so' partita all'arembaggio e come và và, per ora sono in bilico tra lo sonforto per le cose che non mi riescono e l'entusiasmo per quelle in cui l'ho spuntata ... vedremo, tu fammi sapere se funge tutto ... che qua è un macello di calcinacci!
buona serata
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